Ad inizio aprile 2020 i contagi sono ancora significativi, così come lo sono anche i decessi ufficiali. Vale a livello nazionale ed in particolare nella nostra Provincia. Si intravede un miglioramento ma nello stesso tempo tempi non brevi.
Il primo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su COVID-19 è del 23 febbraio 2020. A distanza di 50 giorni, e nonostante una intensa campagna di sensibilizzazione (#iorestoacasa), si susseguono interventi istituzionali per richiamare i cittadini ad un comportamento conseguente alla gravità della situazione. Comuni, associazioni di volontariato, singoli esercenti hanno attivato dei servizi per la consegna a domicilio di medicine e prodotti alimentari. È stata attivata la distribuzione gratuita di generi alimentari per persone in grave disagio economico.
Nonostante i servizi attivati si osservano ancora tante persone che sono in coda davanti ai supermercati, alle farmacie… e superata l’emergenza dovremo comunque conservare comportamenti di sicurezza e proteggere le persone maggiormente a rischio. Proponiamo di costituire una cabina di regia per contenere ora l’emergenza da Covid-19 e organizzare la fase successiva.
1. La GRANDE DISTRIBUZIONE ha già attivato le consegne a domicilio ma in questi giorni il servizio è rallentato con attese di circa 10 giorni. Dobbiamo quindi trovare soluzioni alternative.
a. Ritiro rapido della spesa. Incrementare l’uso della spesa on-line con ritiro: si chiama il supermercato dando la lista delle cose da prendere, questo prepara le borse e il cliente le ritira senza scendere dall’auto, senza fare code, senza percorrere le corsie.
b. Consegna a domicilio. Dobbiamo pensare, a livello comunale, ad una SMART DELIVERY che porti le cose a casa. Attraverso una suddivisione di Treviglio in macro-zone si possono concentrare le consegne ed evadere giornalmente un numero elevato di richieste.
2. NEGOZI DI VICINATO. Anche i piccoli negozi di generi alimentari vanno inglobati in questo giro di consegne, ma sempre col concetto che non si possono ordinare oggi due mele e domani 3 banane e i pomodori…
3. FARMACIE. Malgrado le farmacie si siano autonomamente attrezzate o si stiano attrezzando per consegne domiciliari, ci sono code. Anche qui si può migliorare la consegna a domicilio e sarà compito e dei medici di base e dei farmacisti stabilire anche un ordine di priorità per la distribuzione.
4. TABACCHERIE. Anche in questo caso è intollerabile pensare che giornalmente sia consentita l’uscita per l’acquisto del singolo pacchetto di sigarette. Attraverso una semplice prenotazione a numeri telefonici, whatsapp, e-mail… si possono ordinare una o più stecche, vietando la vendita di pacchetti singoli.
5. EDICOLE. Ridurre l’apertura delle edicole alla sola mattinata e verificare se possibile concertare un servizio di consegna (già previsto dalle maggiori testate) con le altre piccole distribuzioni.
Fin d’ora è necessario pensare al lavoro, alle risorse, agli strumenti e alle modalità da utilizzare perché si riducano il più possibile le conseguenze negative sull’occupazione: vale per le industrie, le imprese artigiane e commerciali, la libera professione. Una attenzione particolare andrà riservata per chi ha lavori precari. Occorre da subito organizzarsi per essere pronti nel momento in cui, verosimilmente scaglionati, si ripartirà e nel caso in cui, malauguratamente, si dovesse ripresentare qualche altra forma di contagio. A quel punto si sarà ridotta la pressione sugli ospedali e probabilmente avremo tutte le mascherine necessarie ma si presenteranno nella loro durezza le questioni economiche e non sarà irrilevante sapere quante risorse l’ente comunale avrà a disposizione per i propri cittadini. Le priorità dovranno necessariamente cambiare: dal costruire cose al costruire futuro.
PD Treviglio
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