Le cause dell’incidente alla ECB e le ragioni della tragica morte di due persone, due lavoratori, saranno accertate dalla Magistratura e certo non ci sono speculazioni da fare.
Capiamo tutti che c’è il diritto ad ambienti di lavoro sicuri e la conseguente necessità di investire in sicurezza. Le condizioni per una effettiva protezione della salute vanno continuamente ricercate.
Ancora una volta i riflettori si sono accesi sulla zona a sud della nostra città e crediamo sia necessario interrogarci sulla pericolosità di quell’area.
A Treviglio hanno sede 3 aziende a rischio d’incidente rilevante (Eurogravure, ICIB, Farchemia), due sono a sud della ferrovia; il 17 ottobre scorso due dipendenti sono finiti all’ospedale per la fuoriuscita di acido fluoridrico alla ICIB. La domenica di Pasqua due morti alla ECB per lo scoppio di un’autoclave; un tiro di sasso separa la ECB dalla ICIB.
Appena scavalcata la ferrovia si è alla ex-Baslini: la bonifica è in corso ma ad oggi si registra una quantità di arsenico che fa rabbrividire e la prospettiva è che proprio lì potrebbero sorgere appartamenti per centinaia di famiglie, oltre alle immancabili aree commerciali.
Per non farsi mancare niente, a fissare l’ultimo vertice di un poligono infelice, c’è l’area destinata alla discarica di amianto (per la quale siamo in attesa della sentenza del Consiglio di Stato).
Tutto questo nelle vicinanze di una stazione ferroviaria super frequentata (e il pensiero si porta a quanto è successo a Viareggio nel giugno 2009), della relativa ferrovia, dell’autostrada BreBeMi e di un altro luogo con alcuni momenti di alta frequentazione durante l’anno: la nuova Fiera.
Sarà opportuno un ripensamento deciso e complessivo sul quadrante sud per evitare che si configuri sempre più come una bomba ad orologeria. I segnali ci sono già stati inviati, ascoltiamoli.
Per il profitto c’è tempo, per la salute (se non per la vita) delle persone purtroppo no.
PD Treviglio
10 aprile 2018
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