Le istituzioni devono essere laiche, aperte alle istanze di tutti i cittadini. Non possono essere di parte o piegate a interessi di parte. Laicità di una Regione vuol dire trattare tutti i cittadini in modo uguale, rispettando i diversi orientamenti religiosi o culturali, e non violentandoli ad uso elettorale. Non dobbiamo più vedere – e non vedremo più – scritte sul Pirellone come quelle che abbiamo visto in questi anni. Non vedremo negare nei servizi regionali diritti sanciti dalla legge o addirittura dalla Costituzione.
La legalità per noi è, e sarà, un metodo: inutile promettere enti, commissioni, ispettori – come è stato fatto in questi anni – per poi rendere loro la vita impossibile e non farli lavorare. Per noi la legalità sarà un faro, sarà una guida nei comportamenti e nella scelta delle persone, un modo trasversale di affrontare ogni questione, ogni decisione. E non parlo solo di piccoli reati, perché purtroppo anche in Lombardia la mafia è un cancro, un cancro da estirpare. E lo dico senza alcuna paura: noi lo estirperemo.
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