La Regione ha deciso: la discarica di amianto arriva a Treviglio a due passi dalle case!
Discarica di Amianto. Noi non ci rassegnamo

Nella riunione del 7 aprile la Conferenza dei Servizi presso la Regione Lombardia ha approvato il documento tecnico per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), praticamente il via libera alla discarica di amianto a Treviglio nella ex Cava della Vailata, un’area di 67.513mq in via Palazzo.

La posizione del PD di Treviglio è di decisa contrarietà.

Il nostro territorio non può sopportare anche una discarica di amianto in aggiunta alla presenza di diverse aziende a rischio di incidente rilevante, alla situazione di forte inquinamento dell’area ex Baslini, all’inquinamento da cromo esavalente dell’acqua prodotto da aziende a nord della città, alle infrastrutture che hanno segnato e potrebbero segnare ulteriormente la sempre più ridotta parte agricola del nostro territorio.

L’area della cava è troppo vicina all’area urbana. A 60m da abitazioni, 100m dal passaggio di veicoli della BreBeMi, a meno di 400m dalle aree industriali e artigianali PIP1 e PIP2, a 800 metri dalla Stazione Centrale, a 1200m dal centro esatto di Treviglio e a 2000m dall’ospedale.

Possiamo anche considerare che sia meglio avere l’amianto sotto terra piuttosto che esposto alle intemperie sui tetti ma la cattiva decisione di insistere su un territorio già provato non diventa migliore solo per questa considerazione. La realizzazione della discarica alla ex Cava della Vailata comporta solo elementi negativi.

Per la salute. L’amianto è una fibra invisibile ad occhio nudo, molto leggera ed una volta liberata rimane a lungo sospesa nell’aria dell’ambiente, continuando a depositarsi per gravità ed a risollevarsi per spostamenti d’aria anche minimi. Le fibre di amianto penetrano nell’organismo principalmente attraverso l’aria respirata.

Gli effetti saranno verificabili solo a distanza di alcuni decenni.

I problemi maggiori derivano dal trasporto verso la discarica (su gomma) e dalle operazioni di movimentazione nell’impianto. Supponendo si portino anche ‘solo’ 220.000mc possiamo pensare che circolino migliaia di camion. Gli incidenti non sono solo una ipotesi teorica come è dimostrato dalla perdita del carico di amianto avvenuto a Montichiari nel luglio 2012.

Non crediamo alla simulazione fatta dalla Regione secondo cui in caso di rottura accidentale di un imballaggio con dispersione di fibre ci sarebbe un recupero completo della situazione in 15 minuti per limitare i danni verso la zona abitata.

Restano da valutare gli effetti dello stoccaggio sulla base dei movimenti della falda freatica il cui livello è già ai margini previsti dalla base della cava.

Inspiegabilmente non hanno trovato attenzione la Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS) e l’Indice di Pressione (che salvaguarda aree già gravate dal punto di vista ambientale da nuove discariche) pur se introdotti dalla stessa Regione Lomardia nel 2014.

Per il valore delle abitazioni. il valore degli immobili potrebbe subire una riduzione per fasce di distanza dalla cava. Con un danno economico per le città limitrofe di parecchie centinaia di milioni di euro.

Quale potrebbero essere le conseguenze per l’edificazione dell’area ex Baslini, a poche centinaia di metri di distanza e anch’essa pesantemente inquinata?

Non ci sono atti di amministrazioni di centrosinistra di Treviglio che giustifichino la discarica di cemento-amianto alla Cava della Vailata. Le responsabilità politiche sono chiare visto che le decisoni sono state prese in tutt’altro campo. Ma non vogliamo giocare per interessi di parte sulle due cose che più ci premono: la vita della gente e la salvaguardia del nostro territorio offeso oltre misura.

Non ci rassegnamo alla decisione irresponsabile della Regione e ci opporremo alla sua realizzazione unendo la nostra voce e le nostre azioni a quelle dei cittadini e delle associazioni che condividono il nostro pensiero.

Su questo dedicheremo le nostre forze.

Coordinamento Circolo PD di Treviglio

10 aprile 2017


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