La situazione generale in cui siamo
L’andamento demografico presenta già i suoi effetti: diminuisce la fascia giovanile e aumenta la popolazione anziana. Aumentano le situazioni di fragilità e solitudine con famiglie sempre più piccole ed in affanno nel farvi fronte. Un futuro povero e precario con limitate opportunità per i giovani.
Una disuguaglianza che sembra non avere correttivi naturali. Nel 2019 il 50% più povero degli italiani possedeva solo l’8,5% della ricchezza nazionale, il 10% più ricco degli italiani ne possedeva il 54%. Nel periodo 2000-2019 il reddito nazionale disponibile dal 10% più povero degli italiani è diminuito del 36%.
Un territorio compromesso per consumo di suolo e inquinamento. In Provincia di Bergamo sono stati consumati 85 ettari di suolo nel solo 2019 (è al 12% il territorio urbanizzato) e la pressione è in particolare sulla nostra area; nel 2020 le cose non sono andate meglio. Preoccupante è anche l’inquinamento da PM10 frequentemente oltre i limiti. Non mancano altri motivi di allarme come la recente scoperta del glifosato nell’acqua della Roggia Vignola.
Il dovere di preparare un futuro buono
Di tutti è la responsabilità di costruire la città con l’impegno personale e il sostegno alle realtà di solidarietà presenti. Il sistema regge solo se ciascuno fa il proprio dovere.
Tocca alla politica orientare gli investimenti perché la città dei prossimi anni sia un bel posto da abitare.
Il periodo che stiamo attraversando ci sta insegnando molto e non sprecare risorse sembra essere la lezione più importante.
Dobbiamo essere efficaci nel quotidiano delle persone, provando a ridurre le fatiche di ogni giorno.
Un cambio di passo
Non deve più succedere che si spendano 20 milioni € per delle scatole vuote senza un progetto definito come sta avvenendo per la nuova Fiera. Piuttosto investiamo sulla nostra Biblioteca che merita attenzioni per la sua storia e il suo utilizzo.
Non deve più succedere che si vendano terreni pubblici vicini a scuole per farci dei centri commerciali. Piuttosto facciamoci delle aree verdi per i cittadini o lasciamo spazio alla campagna senza consumare altro suolo.
Ogni parte della città è importante: le piazze servono per incontrarsi e le aree verdi hanno valore in sé, non sono spazi in attesa di costruzione.
Impariamo da quanto stiamo vivendo
La pandemia da Covid è un uragano che crea disastri mentre passa, lasciando conseguenze per molto tempo. Ha scoperto i nostri punti deboli e non possiamo far finta di niente. Occorre fare più robusta la nostra casa per proteggere meglio chi ci abita: più robusta per le relazioni tra le persone e più robusta nella custodia dell’ambiente.
La nostra proposta
Diamoci cinque anni nei quali rimettere in equilibrio le cose: prima la vita delle persone e poi la costruzione di cose, prima i bisogni di chi fa più fatica e mai i mausolei per ricordarsi del Sindaco di turno.
0 commenti su “Ce ne prendiamo cura”