Si è concluso il braccio di ferro tra ‘bergamaschi’ e ‘bresciani’ per il controllo della società Autostrade Bergamasche; una guerra che lascia allibiti perché giocata solo sulle sedie da occupare saltando a piè pari qualunque considerazione sui danni al territorio.
Scelte attente ai problemi ambientali chiederebbero il potenziamento del trasporto pubblico e la protezione dei suoli agricoli (come ci ricorda con lucidità Coldiretti Bergamo). La città di Bergamo con coerenza le ha inserite tra le sue priorità insieme alla difesa dei quartieri dall’invasione delle auto parcheggiate e alla riduzione dell’accesso alla città dei mezzi privati.
Invece le incoerenze sono il tratto caratterizzante dell’autostrada in questione:
- nata Interconnessione Pedemontana-Brebemi (IPB) ha dovuto cambiare pelle perché, soprattutto per ragioni economiche, la Pedemontana non arriverà a Osio;
- sponsorizzata come parte di un corridoio nord-sud transnazionale passante per Lodi è stata già resa obsoleta dalla TEEM che chiude l’A4 con l’Autostrada del Sole;
- presentata come Superstrada per provare a renderla più digeribile è tecnicamente, formalmente e sostanzialmente una Autostrada a pedaggio;
- ritenuta capace di migliorare il traffico esistente si scopre la meno efficace (per riduzione dei veicoli e dell’inquinamento) rispetto ad altre soluzioni viabilistiche secondo uno studio commissionato dalla stessa Provincia di Bergamo;
- trasformata abilmente in Autostrada Bergamo-Treviglio per dare l’illusione di arrivare al centro del capoluogo porterà traffico ed un impatto sui parcheggi che Bergamo non vuole e non può sopportare; in ogni caso ad oggi un progetto che ferma l’asfalto tra Dalmine e Stezzano, il resto poi forse si vedrà (altro che 8 minuti per arrivare a Bergamo!);
- sempre descritta come modificabile per ridurne l’impatto ambientale in realtà non lo è per bocca dello stesso Presidente di Autostrade Bergamasche Antonio Sala che dice: “Il progetto non si cambia altrimenti l’approvazione della conferenza dei servizi non sarebbe più valida… Inutile riempirsi la bocca con frasi come: <<Bisogna ridurre l’impatto ambientale della superstrada>>” e poi ci sarebbero i vincoli dati dal costo delle modifiche;
- creduta una infrastruttura che come il vino buono si promuove da sé, ha invece richiesto “un’importante attività di advocacy e promozione” come è scritto nella Relazione sulla gestione dell’esercizio 2018 di Autostrade Bergamasche; piazzata come indispensabile per questo territorio, il suo primo effetto sarà contro 60 aziende agricole del tracciato;
- dal principio finanziata in larga misura da un fondo di investimento australiano ora pare che l’apporto sarà solo per un terzo mentre il resto sarà coperto con prestiti bancari… e chissà se anche con un intervento pubblico;
- in teoria un’opera che, per l’impatto su molti Comuni, dovrebbe procedere a carte scoperte è in realtà coperta perché a 4 mesi dalla consegna a Infrastrutture Lombarde non sono stati resi pubblici il progetto preliminare ed il piano economico-finanziario (che ci sia la sorpresa finale?);
- e soprattutto incoerente con la situazione di un’area, la nostra, con un inquinamento elevato (lo dice il rapporto ARPA e gli stessi tecnici del Comune di Treviglio mettono in risalto l’aumento dell’inquinamento che l’autostrada porterà) e un consumo di suolo esagerato (lo dice il rapporto ISPRA e non facciamo fatica ad accorgercene).
Perché Treviglio, baciata dalla presenza di due stazioni ferroviarie, dovrebbe sostenere un’autostrada che, devastando la sua campagna, porterà le auto verso Bergamo dove non potranno entrare? A regime gli automobilisti dovranno lasciare le auto nei parcheggi di interscambio e prendere un autobus verso la stazione, cioè nel posto esatto dove arriverebbero con la ferrovia.
Miglioriamo la ferrovia (per orari, qualità e sicurezza) e la viabilità esistente da Treviglio, Caravaggio e Romano: costa meno e rende di più. Chi non può muoversi con i mezzi pubblici (es. chi deve trasportare cose) avrebbe vantaggi significativi se si favorisse l’uso dei mezzi pubblici per tutti.
Chissà se chi abita alla Geromina e al Cerreto ha avuto modo di valutare la devastazione che l’autostrada produrrà. Oppure se ritiene di doversi fidare di chi racconta che l’opera è necessaria ma non dice che lo sarà solo per chi costruirà altri capannoni, altre strade o altri supermercati e non per chi dovrà andare a Bergamo.
Perché la Giunta Imeri non ha mai prodotto una mappa del passaggio dell’autostrada agli abitanti di quei quartieri e perché non hai mai detto quale mitigazione o scambio è disposta ad accettare?
La scusa è che non c’è un progetto definitivo? O perché non saprebbe come spiegare ai cittadini il suo consenso alla distruzione dell’ultima area verde della città?
Forse pensa di avere il pieno controllo sui cittadini ai quali è già convinta di aver fatto digerire supermercati in ogni dove e spese pazze per la nuova Fiera.
Fate un giro al Cerreto e immaginatevi un’autostrada che apre la campagna come una scatola di sardine…
Davide Beretta
Segretario Circolo PD Treviglio
0 commenti su “Autostrada Treviglio-Bergamo: 10 incoerenze e la campagna devastata”