Non c’è il Concerto del 1° maggio pieno di gente e non ci sono manifestazioni pubbliche. Possiamo però non sprecare l’occasione e comunque soffermarci sui lavoratori e sulle loro condizioni.
Nella nicchia di mondo in cui siamo procediamo speditamente e la tecnologia ci ha reso un grande servizio anche nel mondo del lavoro. Lo smart-working, dove possibile, ci ha consentito di affrontare meglio l’emergenza Covid-19.
Ma poi dalle fessure delle nostre case è entrata un’aria fredda e ci siamo accorti che ci sono tanti lavoratori ‘non al passo’: quelli che raccolgono pomodori per due lire vivendo in baracche, quelli con un lavoro talmente precario che basta un soffio di vento per perderlo ed entrare in grossa difficoltà.
Fa pensare a quei diritti dei quali godiamo nel mondo del lavoro, tutti guadagnati con sofferenza. Una stagione che dobbiamo riprendere e declinare nei prossimi mesi nei quali dovremo far vincere la solidarietà.
Anche nelle nostre città c’è l’ansia di fare il più rapidamente possibile cose/strutture/edifici che chiedono un’enormità di risorse senza che sia così provata la loro necessità. E poi arriva quella stessa aria fredda che rende evidenti i segni della fatica della gente e mette a nudo quanto spendiamo per le cose e quanto invece per le persone.
Fa pensare alla previdenza dei nostri vecchi che sapevano risparmiare anche nel poco che avevano per affrontare i tempi difficili che sempre si presentano. Hanno inventato il mutuo credito, le case dei lavoratori… Quale è la priorità per questo tempo straordinario?
“Siamo andati avanti così rapidamente in tutti questi anni che ora dobbiamo sostare un attimo per consentire alle nostre anime di raggiungerci”. Non so chi sia l’autore di questa frase che ho letto nei giorni scorsi ma credo disegni bene la situazione in cui siamo.
Pensiamo ai lavoratori. Buon 1° maggio.
Davide Beretta
Segretario PD Treviglio
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