Il candidato presidente per la Lombardia Attilio Fontana dopo la sortita sulla razza bianca esce con una nuova sparata elettorale che i giornali sintetizzano con questo titolo: “Caccerò centomila clandestini”.
Nell’intervista Fontana ha affermato che uno dei primi atti da governatore della Lombardia, una volta eletto, sarà quello di cacciare centomila clandestini dalla regione e per far questo bisogna organizzarsi per cacciarli.
A parte il solito modo urlato di affrontare i problemi, vedi il discorso sulla razza, ritorna il concetto di clandestino e i problemi che questa situazione comporta. Ma la soluzione per Fontana è la cacciata, magari con le guardie Padane che se ne vanno in giro a cercare clandestini, quasi a voler ricordare tempi passati in cui le leggi razziali giustificavano tali azioni.
Ma leggendo qua e là sui giornali e sul Web ci si accorge di un’altra cosa interessante. La Lega con il termine “clandestini” intende gli “immigrati richiedenti asilo” come è successo tempo fa a Saronno. Proprio in questa città la Lega Nord Saronno è stata condannata dal Tribunale di Milano per l’uso discriminatorio dell’espressione “clandestini” riferita a 32 “richiedenti asilo” che dovevano essere accolti proprio nel territorio di Saronno.
Facile quindi arrivare ad associare immigrati che entrano irregolarmente nel territorio nazionale contravvenendo alle regole di ingresso ed i richiedenti asilo che invece esercitano un diritto fondamentale cioè quello di richiedere ospitalità in quanto nel loro paese imperversa una guerra in cui essi stessi sono stati perseguitati.
Associare clandestini a richiedenti asilo oltre ad essere un modo distorto per interpretare la lingua italiana ha una valenza denigratoria e crea un clima intimidatorio e ostile.
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